Il Vino nella sua Storia

Il vino è conosciuto dai tempi più antichi

impiegato sin dal 4° millennio avanti Cristo dai Cinesi, poi dai Sumeri e dagli Egizi, (questi ultimi ci hanno lasciato testimonianze dove il "vino dolce del nilo" è definito come un nettare d'ineguagliabile bontà). Storicamente certe sono le conoscenze enologiche degli etruschi che lo producevano regolarmente; fu anche largamente utilizzato da popoli antichi come i Greci ed i Romani. L'importanza sociale che questa bevanda andò ad assumere nell'antichità, fu tale da giustificare la presenza di un suo dio; il dio Bacco appunto. Pensiamo anche a quella che fu la rilevanza mistica del vino agli albori del Cristianesimo. Non a caso Cristo trasformò l'acqua in vino e non viceversa, sarebbe stato (già all'epoca) impensabile vivere un avvenimento mondano, come appunto era un matrimonio, senza la bevanda che favoriva i contatti umani e la socializzazione. D'altro canto nel cristianesimo il vino ha segnato anche avvenimenti tragici e definitivi; nell'ultima cena con gli apostoli Gesù versò il vino e lo definì "suo sangue" conferendogli un valore simbolico clamoroso, tradizione che tutt'oggi vive ed è presente nel rito dell'offertorio al momento della comunione.

Divenuto bevanda tipicamente mediterranea, si è diffuso anche tra popolazioni geograficamente più distanti. Nello scorrere dei secoli il vino è stato considerato a seconda della cultura, delle consuetudini e delle religioni dei vari popoli, fonte di gioie e di salute ma anche responsabile di mali morali e fisici. Negli ultimi 40 anni, ha subito nel nostro paese una forte riduzione dei consumi, passati dagli oltre 70 litri pro capite della fine degli anni ‘60 ai 45 scarsi di oggi. Contestualmente dobbiamo prendere atto che nello stesso periodo le superfici "vitate" sono scese da 1.300.000 ettari a circa 800.000. La riduzione delle capacità produttive e dei consumi, hanno però sortito un effetto positivo; in Italia si sta bevendo sempre meno, ma di pari passo la qualità dei vini prodotti è di anno in anno migliore, al punto che i tradizionali maestri francesi, oramai, in qualche caso cominciano a diventare allievi.